Streaming: più piattaforme non significa meno censura
Secondo una notizia del New York Times, Tim Cook avrebbe bloccato uno show di Apple TV dedicato alla storia del blog Gawker. Gawker, nel 2008, rivelò pubblicamente l’omosessualità di Cook, senza il suo consenso. Fece anche molti “torti” a Apple, raccontando ad esempio i retroscena più scottanti sulle fughe di notizie sugli iPhone. Sempre secondo…
La guida di GLAAD per scrivere correttamente articoli su Elliot Page
Elliot Page, ovvero l’attore candidato agli Oscar con il nome di Ellen Page e noto per la serie Netflix “Umbrella Academy”, ha rivelato su Twitter di essere transgender. Ha aggiunto di identificarsi nei pronomi lui/loro e con il nome Elliot. GLAAD è un’associazione che si occupa dell’accurata rappresentazione delle persone LGBTQ+ sui media, ed ha…
Quelle foto di Tom Hussey che ci ricordano il rispetto per gli anziani
“Riflessi dal passato” è una premiata campagna del 2009 che vede protagoniste le fotografie di Tom Hussey. Oggi rappresenta un buon promemoria sul ruolo chiave degli anziani, anche durante questa pandemia. Le immagini mostrano persone anziane mentre osservano allo specchio le persone che erano e che sono: figure chiave per la società, tanto oggi quanto…
Sì, usare gli influencer per parlare di COVID è una buona idea
Lo dicono le ricerche, lo dicono le case history di Paesi Bassi, Texas e Regno Unito. E per gli stessi influencer l’attivismo diventerà sopravvivenza.
Tutti a scuola di “smize”: il sorriso, sotto la mascherina
Il termine “smize” è stato coniato da Tyra Banks nel suo reality per modelle: è l’arte di sorridere, anche con la mascherina
10 copertine più “rivoluzionarie” di Vanessa Incontrada
La body positivity di Vanity Fair Italia è cosa buona e giusta. Ma se questa è rivoluzione, allora la strada è ancora lunga.
Si può parlare di felicità ai tempi del Coronavirus?
Sembra l’anno più infelice del mondo, ma secondo le ricerche la felicità esiste ancora. E per trovarla dobbiamo ripartire proprio dal lockdown.
Gender Neutral Skincare (quando Rihanna batte Nivea)
Quando nel 2011 Rihanna divenne volto di Nivea (con una campagna in classico stile Nivea, basata sulla purezza e storicità del brand), fece più scalpore per il “licenziamento” in tronco che per la campagna stessa. Ad allontanare la cantante dal brand ci aveva infatti pensato il nuovo amministratore delegato di Beiersdorf, Stefan Heidenreich, adducendo motivazioni…